lunedì 22 dicembre 2008
giovedì 18 dicembre 2008
Semplicemente Top
Spulciando tra i vari video di You Tube sono riuscita a ritrovare, con mia grande soddisfazione, questo spot ormai datato ma sempre gradevole da rivedere.
Le "Divine" contro la nuova Supermodel....Kate o la Vauxhall?
mercoledì 17 dicembre 2008
lunedì 15 dicembre 2008
Oggi mi sento molto "new romantic", se vogliamo
Sono letteralmente innamorata di questi due spot, non fosse altro che per la magnifica scelta della colonna sonora (si dice così?) : Brian Ferry......adoro ;)
sabato 13 dicembre 2008
Ce l'ho!
Ma quanto riempie il cuore avere vicino gli amici quando ne hai bisogno?
Ma quanto è gratificante poter dire "Ce l'ho!"?
Ma quanto li strozzereste quando vi chiamano mentre siete in ufficio col titolare lì a due passi?
Bastardi....vi adoro!
venerdì 12 dicembre 2008
Tanti auguri....a me!
domenica 7 dicembre 2008
Si, si, mi interessava proprio la borsa.....
Ma secondo voi se dovessi mai perdere una borsa griffata (non succederà mai nella vita, con tutto quello che l'ho pagata!) vi pare che la mia attenzione sarà concentrata sulla borsa quando me la riporta un tipo così? ;)
Ma quanto è bella Gwyneth?
mercoledì 3 dicembre 2008
Friday I'm in love
E' da un pò di giorni che mi ronzava in testa questa canzone. Mi piace ascoltarla perchè mi rimanda a due ricordi piacevoli: Londra e la mia amica sarda, la mia Meddina di Nuoro ;)
E siccome mi sono rotta le scatole di questa inquietudine che non mi abbandona mai, quale rimedio migliore di una canzone così allegra per spazzare via le nubi?
Mannaggia ai diritti discografici o cose così che non mi permettono di postare il video originale, avrei preferito quello perchè è più divertente e scanzonato ;)
Vabbè accontentiamoci, va!
sabato 29 novembre 2008
Capita anche a voi?
Succede anche a voi d’avere tanto da dare e di non trovare nessuno disposto a ricevere? Ti guardi intorno e, nonostante la tua buona volontà, non vedi via d’uscita. Allora ti svilisci, ti demoralizzi, ti senti sola e a nulla valgono gli incoraggiamenti di chi ti sta accanto. Solo chi ci è passato sa di cosa parlo.
Ieri pomeriggio è stato emblematico. Giornata di pioggia incessante e freddo polare. Il collega simpatico fuori studio per impegni, nessun amico collegato in chat, nessuna mail tra la posta in arrivo, nonostante ne aspettassi.
Sono i momenti che detesto.
Fortunatamente verso sera A. si è affacciata in chat per salutarmi prima di scappare a casa, questa semplice attenzione ha contribuito a far “crescere” un po’ il mio cuore, come nel video. Prima c’era stato l’sms di “Dawson”, che mi permette, in qualità di “Joey Potter” onoraria di intrufolarmi in camera sua quando voglio (vabbè detto così suona pure male ma è tutto molto innocente e lui sa cosa intendo :P)
Non mi sento di puntare il dito verso nessuno perché mio malgrado mi sono trovata pure io nella stessa situazione nelle scorse settimane. La mia intempestività nell’essere presente nella vita di una persona, anche se non pianificata e assolutamente giustificabile, ha ferito quest’ultima, forse ha minato la nostra amicizia.
Questo episodio mi ha costretto a riconsiderare l’importanza di ogni gesto anche se apparentemente piccolo ma indispensabile, la sintonia nel cercarsi e trovarsi è inestimabile, l’ho provato sulla mia pelle. Ecco perché cerco (e mi auguro di riuscirci) di essere più presente, fa bene l’effetto di una pacca sulla spalla, vale più di mille parole. Diciamocelo, fa piacere essere cercati, anche solo per un saluto veloce, per uno scambio di battute, ci fa sentire importanti, speciali, insostituibili ;)
giovedì 27 novembre 2008
Skins
giovedì 20 novembre 2008
I'm going to Florence...
martedì 18 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
Come ti capisco Charlie!
Amici che mi avete spiegato come inserire i video in un post? Andate a RIEDUCHESCIONAL CIANNEL, per cortesia! Zero meno a tutti, non siete stati abbastanza chiari per una profana come la sottoscritta, tiè ;) però vi voglio bene lo stesso :D
venerdì 7 novembre 2008
Bella idea!
Antidepressivo, ricostituente.
Le signore lo prendono in qualsiasi periodo dell'anno, sia prima che dopo i pasti (raramente durante gli stessi), ne fanno uso di notte e nelle prime ore dei giorno, lungi dal risentire disturbi di sorta. Esse ne traggono giovamenti che nessun farmaco ha mai eguagliato. Le ragazze faticano per la prima volta a familiarizzare con il prodotto; alcune volte tenderanno a prenderlo in mano sciupandone così le particolari doti terapeutiche. Una volta assuefatte non sapranno più farne a meno, testimonianza palese della bontà dei prodotto, e cercheranno di assumere dosi sempre maggiori. In casi eccezionali,ma non troppo, può essere assunto anche per via orale: il gusto non è propriamente gradevole ma ha un alto potere nutritivo e ricostituente. Anche gli uomini possono farne uso, ma solo se predisposti e con determinate inclinazioni. A questi pazienti il PENETRIL® conferisce un colorito roseo, languide movenze e ingrossamento delle natiche.
Il prodotto è generalmente ben tollerato, l'abuso tuttavia, specie da parte delle fanciulle, può causare spiacevoli inconvenienti quali: nausea, gonfiore del ventre ed altre irregolarità, che possono protrarsi fino a sette-nove mesi nelle manifestazioni più serie. Onde evitare tali spiacevoli inconvenienti la Casa consiglia di assumerlo negli appositi sacchetti ermetici in vendita in tutte le farmacie.
Nonostante la gradita freschezza del prodotto e la sua genuinità anche se di fabbricazione non recente, siconsiglia di agitare prima dell’uso, evitando però di insistere al fine di evitare alterazioni che lo renderebbero momentaneamente inservibile.
Circa 65 anni dalla data di emissione sul mercato, in confezione integra, correttamente conservato.
mercoledì 5 novembre 2008
'mbuti!
La mitica Vulvia resterà sempre nei nostri cuori, sapevatelo! ;)
sabato 1 novembre 2008
giovedì 30 ottobre 2008
giovedì 23 ottobre 2008
I'm going to Rome...
...for a long weekend ;)
sabato 18 ottobre 2008
Volemosebbene,tra di noi
E’ di pochi giorni fa l’ennesimo mio periodo di black-out, dove mi sono allontanata dal mondo virtuale per evitare distrazioni che non mi avrebbero permesso di focalizzare cose più importanti. Sto tentando di metabolizzare alcuni cambiamenti accaduti nell’ultimo anno e contemporaneamente sto valutando l’opportunità di dare una svolta alla mia vita.
So che scritto così significa tutto e niente, mi rendo conto di essere un po’ troppo vaga ed ermetica ma questo post serve soprattutto a me stessa, per elaborare quello che mi sta succedendo, spero capirete.
Dicevo appunto che mi è da poco passato uno dei miei tanti momenti down e questo vuole essere anche un post di ringraziamento per alcuni di voi che ho sentito presenti o semplicemente il solo fatto di esserci mi ha reso serena:
1) lo so, è scontato dire il Chissene, ma lui lo sa quanto sinceramente lo stimi, adori e idolatri :) Senza di lui non avrei conosciuto gli altri blog che frequento e tutti gli amici blogghettari ;)
2) il Decy, che io considero come un fratello maggiore a cui rivolgersi quando ho bisogno di un consiglio o perché no, anche di una lavata di testa. E’ il mio Matthew (vedi "Quattro matrimoni e un funerale")
3) la Kikka: che dire per esprimere quanto le voglio bene? E’ come voler spiegare perché si ama una sorella. E’ amore incondizionato e basta. Lei è la mia immensa. Punto. [ohi Kikka se passi di qua e NON fai cinema giuro che ti tappo la bocca con qualcosa che non ti piace....se riesco a trovare cosa sia ;)]
4) il Taglia perché è passato a sbirciare nel blog per sentire se stavo bene e poi perché ho scoperto di essere spesso in sintonia con lui ;)
Gli altri amici non me ne vogliano se non li menzionati, anche se sono affezionata a tutti, ad ognuno in modo diverso, la mia priorità era questa.
giovedì 16 ottobre 2008
Non mollare Roberto
"In privato sono diventato una persona non bella: sospettoso, guardingo. Sì, diffidente al di là di ogni ragionevolezza. Mi capita di pensare che ognuno voglia rubarmi qualcosa, in ogni caso raggirarmi, "usarmi". E' come se la mia umanità si fosse impoverita, si stesse immeschinendo. Come se prevalesse con costanza un lato oscuro di me stesso".
mercoledì 15 ottobre 2008
Prima o poi dovremo smetterla Brandon
martedì 7 ottobre 2008
Limite raggiunto?
domenica 5 ottobre 2008
martedì 30 settembre 2008
Jean Michel Basquiat 1960-1988
Probabilmente molti di voi non sapranno nemmeno chi sia. Non l'avrei conosciuto neppure io se non fosse che a volte vengo attratta da storie contorte e finchè non le approfondisco non mi sento tranquilla.
domenica 28 settembre 2008
Ciao Paul
venerdì 26 settembre 2008
Bella canzone.....sapessi lo spagnolo...magari aiuterebbe!
martedì 23 settembre 2008
Oggi ho proprio bisogno della Cantantessa...
faccio volentieri a meno dei tuoi manuali sull'autostima
venerdì 19 settembre 2008
giovedì 18 settembre 2008
The Body - Ieri e Oggi
mercoledì 17 settembre 2008
Prima dell'alba - Richard Linklater
Orso d'argento a Berlino nel 1995. Ho detto tutto.
martedì 9 settembre 2008
Venezia, 30 agosto 2008
domenica 7 settembre 2008
L'amore è la risposta
venerdì 5 settembre 2008
Neneh Cherry - Buffalo Stance
mercoledì 3 settembre 2008
Agire?
Nei giorni scorsi mi è stato fatto notare che “usare uno strumento assurdo come il web per COMUNICARE con le persone E' IMPOSSIBILE” e qui la prima domanda: perché? La mia personale esperienza mi porta a dire che è possibile come lo è con qualsiasi altro mezzo a nostra disposizione. Certo ammetto che la comunicazione virtuale è meno diretta perché manca il faccia a faccia però non è meno sincera, almeno io la vedo così, sono sempre e comunque me stessa anche nei commenti più cialtroni che lascio in giro ;-)
Posso affermare con onestà che non ho mai “mentito” in internet, ho sempre scritto quello che pensavo e pensato quello che ho scritto perché sentivo di doverlo fare e non per addolcire o al contrario inimicarmi qualcuno. La polemica e la provocazione non rientrano nella mia natura e pensare che più volte sono stata accusata proprio di essere polemica e di creare zizzania. Ecco che allora entra in gioco il fraintendimento, un gesto o una parola vengono mal interpretati ma questo succede se non si corre ai ripari subito. Sono profondamente convinta che basta spiegarsi e tutto si risolve invece di avere l’arroganza di essere nel giusto e lasciare all’interlocutore l’onere di interpretare il nostro comportamento.
Fortunatamente alcuni di voi li conosco personalmente o comunque al di fuori di questo blog e possono, a loro discrezione, attestare la veridicità delle mie affermazioni. Non ricordo di aver avuto grossi problemi (non ancora almeno!), anzi a dire il vero con qualcuno si …(a buon intenditore) ma applicando la teoria sopra proposta (oddio sembro Einstein….) è stato sufficiente parlarne e tutto è tornato come prima, mi azzardo a dire anche meglio di prima :)
Altra osservazione che mi è stata fatta è che “mi scervello troppo e lascio ai miei 1000 pensieri troppo spazio per incasinarmi la vita e mi concentro troppo su quello che pensano/dicono gli altri di me” e questa ragazzi dovete aiutarmi voi a decifrarla perché sinceramente io non ci vedo nulla di strano nel volersi far accettare dalle persone che ci stanno attorno, con cui dobbiamo volenti o nolenti convivere. Sono d’accordo sul fatto di non lasciarsi influenzare dalle opinioni altrui e non stravolgersi per piacere a tutti i costi, ma questo io non l’ho mai fatto e mai lo farò. Dico solo che siccome non viviamo in un convento e la comunicazione col prossimo e i rapporti interpersonali sono necessari per il quieto vivere mi spiegate che c’è di male nel voler essere accettati dalle persone che incontriamo durante la nostra esistenza? Mica aspiro a diventare un’eremita, già sono amish ;-)
Agire invece di rimanere a rimuginare su quello che non va è il consiglio che mi è stato dato, come se io fossi immobilizzata :)
Mi è stato detto che se George Clooney mi volesse incontrare per chiedermi di sposarlo io:
1) mi rifiuterei di incontrarlo
2) lo manderei a vaffanculo
3) gli direi che sono già impegnata
Niente di più falso, io lo incontrerei, eccome! Non mi ritengo assolutamente una che aspetta seduta che gli eventi capitino, solo che a volte mi ritrovo disillusa e avvilita per come vanno le cose.
Creare questo blog io lo interpreto come AGIRE.
Abbandonare vecchie amicizie per nuove conoscenze io lo interpreto come AGIRE.
Frequentare posti nuovi per cambiare aria io lo interpreto come AGIRE.
Per tutto il resto c’è Mastercard. Lo so, non c’entra niente però mi è venuto spontaneo e non ho saputo resistere, a dimostrazione di ciò che scrivevo prima ed anche perché volevo sdrammatizzare con una battuta la piega seriosa che aveva preso questo post :D
Non crediate che io cerchi la vostra approvazione a tutti i costi, era solo il mio bisogno di mettere nero su bianco quello che mi passava per la testa :)
domenica 31 agosto 2008
Viva la vida!
lunedì 4 agosto 2008
Buone vacanze!
sabato 2 agosto 2008
Pensavo fosse amore invece era un calesse
giovedì 31 luglio 2008
Ricordi veneziani
mercoledì 30 luglio 2008
Fiducia
domenica 27 luglio 2008
Ma come mi conciavo?
venerdì 25 luglio 2008
Lapo c'è, sono i suoi neuroni che purtroppo latitano...
Brothers & Sisters
giovedì 24 luglio 2008
Slang bolognese
Batedo: letteralmente equivalente alla locuzione "una grande quantità di". Il termine, pur nella sua sinteticità estrema, esprime con disarmante successo l'immagine onomatopeica del tamburellare incessante di qualcosa che si abbatte senza concedere tregua alcuna. "Ho preso un batedo d'acqua!" esclamerà correttamente l'ignaro cicloturista appena rincasato fradicio dopo l'ennesima bizza meteorologica di queste mezze stagioni ritornate prepotentemente di moda.
Bazza: intrallazzo, conoscenza tattica. Generalmente volta all'ingresso in disco senza sottostare a code di ore o allo sconto all'atto di un acquisto (per esempio del settimo aperitivo consecutivo al Rosarosae).
Bona lè: basta. Locuzione sintetica ma esaustiva per sancire il termine di qualsiasi attività o discussione. "Bona lè! Riga (vedi)! Non ne voglio più mezza (vedi)!" affermerà perentoria la fanciulla-bene all'incipiente quarantasettesimo tentativo di "intomellamento" (vedi tomella) ad opera del maldestro maraglio (vedi) di turno. Vedi anche: "riga".
Bulbo: capelli. Il bolognese veramente giovane affermerà al suo amico scapigliato dalla corrente: "Con questo vento hai un bulbo che non si affronta (vedi)!"
Càrtola: tipo giusto, molto fico, di un'altra (vedi). Se si "ha la càrtola" significa che si possiedono tutte le caratteristiche necessarie per fare colpo sull'universo femminile. Come comprensibile, tale attributo non è collegabile in alcun modo al PEx.
Cassa: o meglio "essere in cassa". Definisce lo stato comatoso conseguente ad abuso di sostanze alcooliche e depone a grande sfavore del soggetto in quanto assolutamente incapace di intendere e di volere. Es.: "Mi sono preso una cassa pesissima!" esclamerà il morigerato fanciullo la giornata susseguente ad una bravata con gli amici.
Ciocàta: rimprovero, cazziatone. Più correttamente "cioccàta", in cui la doppia "c" viene immolata senza troppi rimorsi sull'altare della corretta pronuncia felsinea. "Ho preso una ciocàta pazzesca" asserirà correttamente lo studente ripreso e ridicolizzato di fronte alla platea di compagni di corso dal prof che lo ha "sgamato" mentre copiava la soluzione del problema di Analisi 2 dalla fotocopia ridotta e filigranata del "Matricioni - Forti".
Dare la molla: mollare, scaricare. Utilizzato principalmente nel senso di liberarsi della persona con cui si era soliti accompagnarsi. Alla domanda "Dove l'hai messa la morosa?" il giovane bolognese che vorrà distinguersi per eleganza e modernità risponderà convenientemente "Cioé, le ho dato la molla, mi aveva troppo zagnato (vedi) i maroni!".
Della serie...: incipit per eccellenza che prelude ad una categoria di cui l'evento che viene commentato si ritiene faccia parte. Fondamentale la "s" sibilante e la "e" molto aperta affinché la locuzione sia effettivamente giovane ed efficace.
Essere di un'altra (o di prima, o di primissima): sottointeso "categoria". Locuzione utilizzata per esprimere entusiasmo e felicità per qualcosa. L'oggetto dell'espressione viene immediatamente posto al di sopra di ogni confronto con oggetti simili ma banalmente e tristemente più scadenti. (Locuzione contraria: "essere di ultima").
Fanga: scarpa. Tendenzialmente schivo e scarsamente esibizionista il giovane felsineo apostroferà il suo interlocutore appoggiando un lieve: "Ho comprato delle fanghe in centro che sono di un'altra" .
Fare il proprio numero (non...): locuzione di rimprovero che colpisce la giovane mente bolognese fin dalla più tenera età e che lo accompagna nel corso della sua esistenza; pronunciata ora dall'amico di turno ora dalla dolce consorte la quale, prontamente avvedutasi dell'imminente, ricorrente, fragorosa digestione del compagno nel corso del pranzo di nozze della sorella, lo apostroferà così: "Non farai mica di nuovo il tuo numero?!"
Gaggia: mento di notevoli dimensioni e sproporzionato rispetto al resto del viso. Tra gli esempi più famosi citiamo Celìne Dion e Michael Schumacher.
Gebbo (o geppo): scarso, maldestro, personaggio di scarso spessore. Aggettivo dispregiativo utilizzato per additare persona sfigata di cui si nutre scarsa considerazione. L'espressione può essere rafforzata ulteriormente da specificazioni peggiorative come nei seguenti esempi: "gebbo di ultima", "gebbo da fuoco".
Impalugare: allappare, invischiare. Tipico verbo da usare durante gare di Orzoro, pangrattato a cucchiaiate, senza bere. Il giovane bolognese che tronfio estrarrà dal suo zainetto il mitico "tortino Porretta" o il non meno temibile "buondì classico" (privo dell'effetto lubrificante della marmellata o della copertura di cioccolato) per la merenda si troverà irrimediabilmente impalugato e quindi bisognoso di ettolitri di liquido amalgamante.
Intappo: abbigliamento particolare, look. Utilizzato in modo particolarmente efficace per riferirsi a travestimenti o agghindature finalizzate alla partecipazione a feste a tema (intappo anni '70). L'arrivo di un amico dotato di zampa di elefante e stivaletto in pelle con cerniera laterale verrà convenientemente salutato con un efficacissimo: "Meeerda, che intappo! Sei troppo di un'altra!".
Intortare (da cui il sostantivo "intorto"): circuire, ammansire con discorsi possibilmente lunghi e fastidiosi a fini persuasivi. La pratica dell'intorto è tipicamente attuata dal giovane di tendenza che, sfoggiando camicia "di primissima" ed il dodicesimo calice di frizzantino al dehor del Rosarosae, dà prova di prorompente logorrea alla fanciulla trampolata di turno al fine palese di ottenere favori di natura sessuale.
Lesso: tipo scarsamente sveglio. "Lui lì è un lesso!" esclamerà la sagace fanciulla bolognese additando il giovane di passaggio il quale, la sera precedente, alla visione della suddetta in soli autoreggenti e sandali con tacco vertiginoso, non ha compreso le malcelate intenzioni sessuali della focosa compagna.
Maraglio: aggettivo sostantivato utilizzato per identificare ragazzi/e abbastanza grezzi che si mettono in mostra in modo vistoso e cafone. Il giovane della Bologna bene affermerà "che gran maraglio!" indicando platealmente il possessore della Renault 5 turbo con ruote iperlarghe e adesivi sul genere "Turbo", "Rabbit", "O'neill".
Non c'è pezza: locuzione ermetica che affonda le radici ai tempi di vacche magre in cui le pezze potevano sancire la salvezza di un capo di abbigliamento ormai logoro. Quando "non c'è pezza" significa che non vi modo di recuperare lo strappo e, per traslato, sottolinea l'ineluttabilità di un evento senza che si possa fare niente per evitarlo o per negarlo. "Devo mettermi a dieta, non c'è pezza!" esclamerà, non senza una nota di tristezza, il giovane imbolsito da vagonate di tigelle e crescentine.
Non si affronta: locuzione atta ad indicare situazioni o immagini al limite della gestibilità o comunque sgradevoli a qualunque dei cinque sensi (vedi esempio precedente: "Hai ragione, non ti si affronta!", risponderà l'amico).
Non volerne (più) mezza: essere saturo di una cosa al punto di non volerne nemmeno più sentire parlare. Appare evidente il superiore impatto emozionale della locuzione felsinea al confronto del ben più prolisso ed inefficace corrispondente italiano. Vedi anche "scendere la catena".
Paglia: sigaretta. Tipica l'espressione del galantuomo bolognese il quale, dopo avere sorseggiato il quinto "mohito", si rivolge elegantemente al tavolo accanto al proprio biascicando: "Oh, raga, avete una paglia?".
Panno: coperta (del letto). Viene chiamato a gran voce dal galantuomo bolognese al sopraggiungere dei primi freddi apostrofando così la signora: "Oh, Cesira, tira fuori il panno!".
Pezza: sostantivo derivato dal verbo "impezzare" ossia usare la dialettica per chiudere all'angolo un altro individuo contro la sua volontà, il quale, dopo alcune orette sbotterà "cioé, mi stai tirando una pezza allucinante! cioé, non ti si affronta più: bona lè!". Vedi anche "tomella".
Pilla (o fresca): soldi, denaro. Sostantivo generalmente utilizzato per sottolineare le capacità economiche famigliari che permettono al vitellone di sfilare di fronte al "Calice" sull'ultima spider in compagnia della gnocca di turno "Meeerda, che ferro! Lui lì ha della gran pilla!"
Polleggiarsi: riposarsi, stare calmi. Viene utilizzata spesso la forma imperativa del verbo in tono intimidatorio per raffreddare i bollori del maraglio di turno che spinge per non fare la coda all'ingresso della disco: "Oh, polleggiati subito!"
Riga: basta, finito. La citazione della linea che determina la fine dell'elenco degli addendi nella somma del verduraio, definisce per traslato la fine di ogni attività. Si fa seguire spesso e volentieri a "bona lè" (cfr.)
Rusco: pattume, spazzatura. "Cacciala nel rusco!" si sentirà dire il tapino giunto al passo della Raticosa con mezz'oretta di ritardo rispetto agli altri amici dotati di moto ben più moderne e prestazionali.
Sbarbina: ragazza piccola di età, non oltre i 12/13 anni, usato meno frequentemente anche riferito ai ragazzi. "Quand'ero sbarbino..."
Sborone: esibizionista, personaggio che si fa notare rumorosamente, privo del benché minimo senso di misura, tatto ed eleganza. La diffusione del malcostume nazional-popolare di stampo catodico tipico di questo periodo storico ci offre continui esempi di "sboroni" che spaziano dagli ostentatori di status simbol (auto, moto, abiti griffati, accessoristica elettronica di vario genere) accomunati dalla caratteristica di avere elevati prezzi senza possederne corrispondenti contenuti, ai più classici autocelebratori di prestazioni sportive, sessuali nonché spacciatori di falsissime amicizie altolocate.
Scendere la catena: tipica espressione che comunica il disarmo finale nei confronti di qualsivoglia evento al punto da non "volerne più mezza". Le due espressioni si rafforzano spesso in un confronto sintattico che porta il giovane ingegnere alla settima ora di scritto dell'esame di stato ad affermare: "Bona lè, riga! Mi è scesa la catena: non ne voglio più mezza!". Lo stesso verrà ritrovato poche ore dopo completamente "in cassa" di fronte al pub irlandese...
Sfrombolare: gettare via, lanciare. Verbo che ben descrive gesti plateali e definitivi volti all'eliminazione fisica di qualsiasi oggetto divenuto inutile o comunque sgradito. "Soccia che stereo!" si dirà appena saggiata la potenza sonora dell'ultimissimo ritrovato acustico situato in camera dell'amico "...e che ne hai fatto di quello vecchio?" "L'ho sfrombolato giù dalla finestra!"
Sghetto (andare di): espressione volta all'identificazione di contesti fortunosi che hanno consentito il concretizzarsi di eventi altrimenti improbabili. Tipico l'incipit dello studente universitario nullafacente e vitajolo che, all'ingresso dell'aula dove si tiene l'esame di "scienza delle costruzioni", con la fiata ancora turbata dall'alcool ingerito la notte precedente esclama: "Oh raga, se passo questa mi va fatta di sghetto!"
Spanizzo: persona che si fa notare, che non si tira indietro, che osa in maniera evidente ma comunque degna di ammirazione.
L'immagine, per quanto possa sembrare somigliante ad una prima lettura superficiale, differisce sensibilmente da quella dello "sborone" (cfr.) in quanto non comprende l'accezione negativa caratteristica di quest'ultimo.
Tiro: è l'azione di schiacciare il bottone che apre il portone del palazzo. Quando il gentiluomo bolognese si troverà ai piedi del
condominio dell'amata suonerà il campanello pronunciando la frase: "Ciao, sono io, mi dai il tiro?"
Tomella: si riferisce all'atto di "intomellare" ossia di riversare fiumi di parole sul prossimo cercando di convincerlo delle cose più disparate. "Cioé, mi hai fatto una tomella assurda, mollami subito!" dirà elegantemente il PEx alla pretendente fanciulla affascinata da tanto potere e denaro. Vedi anche "pezza".
Zagnare: rompere, infastidire. Forma verbale tipicamente utilizzata nella più ampia locuzione "Zagnare i maroni" dove l'azione si eleva ad una forma catartica ed universale che colpisce inevitabilmente le parti più intime e sensibili della corporalità maschile, ultimo ed ineluttabile bersaglio delle persone più insopportabili che la vita ci para dinanzi.