mercoledì 3 settembre 2008

Agire?

Questo non era il post che avrei voluto scrivere a pochi giorni dal rientro dalle ferie, a dirla tutta speravo di non doverne scrivere più di post così o almeno mi auguravo di non sentirne così presto l’esigenza.
Nei giorni scorsi mi è stato fatto notare che “usare uno strumento assurdo come il web per COMUNICARE con le persone E' IMPOSSIBILE” e qui la prima domanda: perché? La mia personale esperienza mi porta a dire che è possibile come lo è con qualsiasi altro mezzo a nostra disposizione. Certo ammetto che la comunicazione virtuale è meno diretta perché manca il faccia a faccia però non è meno sincera, almeno io la vedo così, sono sempre e comunque me stessa anche nei commenti più cialtroni che lascio in giro ;-)
Posso affermare con onestà che non ho mai “mentito” in internet, ho sempre scritto quello che pensavo e pensato quello che ho scritto perché sentivo di doverlo fare e non per addolcire o al contrario inimicarmi qualcuno. La polemica e la provocazione non rientrano nella mia natura e pensare che più volte sono stata accusata proprio di essere polemica e di creare zizzania. Ecco che allora entra in gioco il fraintendimento, un gesto o una parola vengono mal interpretati ma questo succede se non si corre ai ripari subito. Sono profondamente convinta che basta spiegarsi e tutto si risolve invece di avere l’arroganza di essere nel giusto e lasciare all’interlocutore l’onere di interpretare il nostro comportamento.
Fortunatamente alcuni di voi li conosco personalmente o comunque al di fuori di questo blog e possono, a loro discrezione, attestare la veridicità delle mie affermazioni. Non ricordo di aver avuto grossi problemi (non ancora almeno!), anzi a dire il vero con qualcuno si …(a buon intenditore) ma applicando la teoria sopra proposta (oddio sembro Einstein….) è stato sufficiente parlarne e tutto è tornato come prima, mi azzardo a dire anche meglio di prima :)
Altra osservazione che mi è stata fatta è che “mi scervello troppo e lascio ai miei 1000 pensieri troppo spazio per incasinarmi la vita e mi concentro troppo su quello che pensano/dicono gli altri di me” e questa ragazzi dovete aiutarmi voi a decifrarla perché sinceramente io non ci vedo nulla di strano nel volersi far accettare dalle persone che ci stanno attorno, con cui dobbiamo volenti o nolenti convivere. Sono d’accordo sul fatto di non lasciarsi influenzare dalle opinioni altrui e non stravolgersi per piacere a tutti i costi, ma questo io non l’ho mai fatto e mai lo farò. Dico solo che siccome non viviamo in un convento e la comunicazione col prossimo e i rapporti interpersonali sono necessari per il quieto vivere mi spiegate che c’è di male nel voler essere accettati dalle persone che incontriamo durante la nostra esistenza? Mica aspiro a diventare un’eremita, già sono amish ;-)
Agire invece di rimanere a rimuginare su quello che non va è il consiglio che mi è stato dato, come se io fossi immobilizzata :)
Mi è stato detto che se George Clooney mi volesse incontrare per chiedermi di sposarlo io:
1) mi rifiuterei di incontrarlo
2) lo manderei a vaffanculo
3) gli direi che sono già impegnata
Niente di più falso, io lo incontrerei, eccome! Non mi ritengo assolutamente una che aspetta seduta che gli eventi capitino, solo che a volte mi ritrovo disillusa e avvilita per come vanno le cose.
Creare questo blog io lo interpreto come AGIRE.
Abbandonare vecchie amicizie per nuove conoscenze io lo interpreto come AGIRE.
Frequentare posti nuovi per cambiare aria io lo interpreto come AGIRE.
Per tutto il resto c’è Mastercard. Lo so, non c’entra niente però mi è venuto spontaneo e non ho saputo resistere, a dimostrazione di ciò che scrivevo prima ed anche perché volevo sdrammatizzare con una battuta la piega seriosa che aveva preso questo post :D
Non crediate che io cerchi la vostra approvazione a tutti i costi, era solo il mio bisogno di mettere nero su bianco quello che mi passava per la testa :)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Scarlett PRIMO PRESIDENTE DONNA SUBITO!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

vabbè Stifler ma tu sei di parte, MI ADORI ;-)
Comunque grazie per il sostegno :)

Anonimo ha detto...

Dear Scarlett,

con questo intervento tocchi un argomento assai spinoso e che mi sta molto a cuore.

Per quanto concerne il tuo "essay", il problema è fondamentalmente di origine semantica. Il COMUNICARE è un processo che implica l'interazione fra soggetti al fine di trasmettere informazioni, di qualunque tipo esse siano. Quindi, detto ciò, la COMUNICAZIONE VIA WEB è POSSIBILISSIMA, nonostante i molteplici filtri e le potenziali trasfigurazioni a cui è soggetta. Sul web si può mentire, come lo si può fare anche di persona; si può amare virtualmente, come lo si può fare anche di persona; il contesto è praticamente ininfluente per l'elaborazione di particolari pratiche sociologiche.

Dirò di sicuro una banalità, ma è la giusta chiosa a quanto ho affermato sopra: VIVERE UN RAPPORTO CON TUTTI I 5 SENSI è davvero un'altra roba. La "terza dimensione", non c'è niente da fare, è la completezza!

Anonimo ha detto...

@Decy: tesoro da oggi ti banno, è ufficiale!
E' chiaro che comunicare avendo la controparte davanti a te è tutta un'altra cosa ma sono ugualmente certa che la sincerità, l'onestà o come cavolo vogliamo definirla viene sempre a galla tra persone pure e senza pregiudizi e in questo caso si, il contesto è ininfluente.
Grazie anche a te per aver lasciato la tua opinione ;-)

Anonimo ha detto...

Avrei diverse cose da dire ma non posso farlo adesso (perciò magari torno); voglio però dire una cosa: attraverso il blog (come nella chat anche se di questa non ho esperienza) capita che si raggiunga un livello di "intimità" nel rappresentare noi stessi, che spesso non si raggiunge con conversazioni a quattrocchi.
Ad esempio: avevo scritto un post sul tradimento, secondo lo psicologo Pasini chi tradisce via chat raggiunge un coinvolgimento emotivo molto più intenso (perché comunica e si mette a nudo), rispetto ad un tradimento reale, tipo una sveltina consumata in ufficio. Pare paradossale ma forse un fondo di verità c'è.

Certo "esserci" ossia essere uno di fronte all'altro, o comunicare attraverso uno schermo sono situazioni diverse, una però non esclude l'altra, una non è superiore all'altra. Sta a noi decidere cosa preferiamo o come organizzare i rapporti.

Scarlett tirati su che oggi c'è il sole... ah, dimenticavo "I'm only happy when it rains" ;)

Tendallegra ha detto...

Ah...argomento spinoso e pruriginoso...

Condivido parzialmente alcune opinioni.

Adesso rendere in modo decente, con il lessico giusto, i verbi, soggetti e complementi quello che penso sarà difficile, ma ci proverò.

Deception afferma che la "terza dimensione" sia un'altra cosa: condivido perfettamente, in termini di emozioni è così. Il virtuale ha del bello e del brutto. Il bello è nella comunicazione pressochè immediata, spesso provvidenziale per persone dal carattere chiuso o timide, ma soprattutto nell'opportunità di arrivare, seppur parzialmente, al contatto con gli altri.

La chat è uno strumento, che se usato male, può destabilizzare: le emozioni sono talmente amplificate che capita che possa essere pericolosa. Il faccia a faccia è tutt'altro, spesso sgonfia in una bolla di sapone con un soffio il tutto. Ecco perchè credo che bisogna separare virtuale dal reale, non escudendo che dal primo si possa tranquillamente passare al secondo, ma è necessario l'annusarsi, il vedersi, il contatto insomma.
Personalmente, non ho problemi di relazioni personali, ho un carattere aperto e socievole, seppur non facile. Sono diretta e sincera, un libro aperto, una persona trasparente: ecco perchè dico non facile, la non trasparenza causa anche il rivelare in tutto e per tutto le antipatie. Non ho nessuna voglia di farmi accettare a tutti i costi, nè di compiacere.
Una delle mie caratteristiche principali è proprio quella di mostrare fin da subito il peggio di me: niente sorprese quindi, eccomi qui, con il mio umore, il mio malumore e i miei difettacci. Ma anche questo modo di fare rientra in quella dote che io chiamo lealtà, quindi è un atteggiamento che apprezzo anche negli altri.

La comunicazione attraverso il mio blog o quello altrui, mi piace molto: è bello il confronto, sempre stimolante. Anzi, quanto maggiori sono le divergenze, tanto è grande la possibilità di crescere.
Nel mio caso poi, devo dire che in un certo senso il virtuale mi salva, perchè prima di premere l'invio ho la possibilità di rileggere, mitigare magari, scegliere le parole più appriopriate.
Quando apro la bocca invece....spesso creo macelli....:o))))

P.S. PER LA TRADUZIONE IN ITALIANO DI QUANTO HO SCRITTO, POTETE INVIARE UNA RICHIESTA AL MIO INDIRIZZO E-MAIL. QUANDO RIUSCIRO' A CAPIRMI IO PROVVEDERO' AD ILLUMINARVI.

Anonimo ha detto...

Ragazzi volevo tranquillizzarvi sul fatto che non ho alcun flirt virtuale via web o via chat, visto che la maggior parte dei vostri commenti verteva sull'argomento AMORE: ecco in questo caso il virtuale è quanto di più deleterio ci possa essere, lo trovo patetico e inutile, qui si che è OBBLIGATORIO essere faccia a faccia :)
Il mio era un discorso sulla conoscenza virtuale in generale, forse la mia è pura ostinazione nel voler equiparare il virtuale al reale perchè io sono convinta di essere me stessa sempre e comunque e testardamente penso che lo siano anche gli altri, mi fa male vedere che a volte vengo fraintesa, soprattutto se capita con persone che conosco da molto tempo, non da poche ore chiaccherando in una chat, tutto qui.
Come accennavo anche sul post, conosco personalmente alcuni dei blogger che mi frequentano e posso affermare che l'impressione iniziale che avevo di loro è stata confermata anche dall'incontro reale e ciò mi porta a pensare che SE si ha vuole si riesce ad essere VERI anche nel mondo virtuale...oppure sono stata fortunata io ad incontrare persone coerenti col "ruolo" che si sono cucite addosso?
Ok, passo e chiudo altrimenti il commento risulta più lungo del post ;-)
Grazie Taglia ed Alessia per i vostri interventi :)

Anonimo ha detto...

Non so esattamente cosa tu intenda con "essere veri", cioè, mi spiego. Chiaro che se uno dice "sono un miliardario superfigo" e poi nella realtà è una persona normale, quello certamente non è vero ed è anche un tantino farlocco.

Per quanto mi riguarda io mi pongo in una situazione intermedia. Ho un rapporto problematico con il blog, nel senso che di sicuro non mi stravolgo, però nella realtà tendo ad essere meno aperto, meno "comunicativo". Faccio battute, interagisco con gli altri, ma ciò che sono lo tengo per me. Inoltre ho bisogno anche dei miei silenzi, specie in certe situazioni in cui per me funziona molto di più uno sguardo che non cento parole. Mentre qui tenderei ad essere un tantino troppo "chiacchierone", a voler dire a tutti i costi la mia, non per protagnismo ma perché, non essendoci quello sguardo, voglio solo dire "ci sono anch'io eh? Se sei giù c'è anche il Taglia con te, se sei felice sono felice anch'io!". Però talvolta per farlo lascio dei commenti che mi mettono a disagio, non sono completamente io quello. Ecco, ho scritto un papiro per dire confusamente la metà delle cose che avrei dovuto dire.

Anonimo ha detto...

@Taglia: sei stato chiarissimo invece ;-)
Ok prometto solennemente che per un pò eviterò di scrivere post del genere, questo è stata un'eccezione, un momento di sfogo che sentivo di dover metabolizzare buttando giù queste righe :)
Grazie a tutti per i vostri interventi, mi hanno fatto molto piacere e ho imparato a "conoscervi" meglio :D