C’è qualcosa di strano nell’aria. Stanno succedendo una marea di eventi, sia personali, sia virtuali, apparentemente scollegati tra loro, che mi portano a riflettere. La morte sta rincorrendo la vita, in una sorta di cinica altalena.
S. si è trovata messa da parte da un giorno all’altro da una persona che credeva sua amica. S. ha perso il bambino che aspettava e desiderava da molti anni e a questa persona non è spiaciuto più di tanto quando l’ha saputo
M. aspetta un bambino, ma è lei stessa ancora una bambina
R. ha festeggiato 8 anni di amore, gioia, complicità con una persona speciale. Il giorno seguente R. ha dovuto fare i conti con la morte di un parente malato
L. ha partorito una bambina, dopo un parto complicato che si è risolto per il meglio, ma le sue cosiddette amiche devono ancora farsi sentire
E. ha perso una persona cara e sembra aver abbandonato la voglia di lottare per lasciarsi alle spalle il lutto, ha perso la fiducia nel prossimo, nonostante la vicinanza dei suoi amici che si sentono impotenti
T. riflette sul futuro, si ritrova a fare bilanci sulla sua vita e si chiede: TUTTO QUA?
K. ha un disperato bisogno di amore ma le persone da cui lo pretende sono assenti dalla sua vita
Mi chiedo se c’è un antidoto a tutto questo...e se ha un senso e..."se un senso non ce l'ha domani arriverà lo stesso" come canta Vasco. Si, ma ne vale la pena? Forse l’unica soluzione sopportabile consiste nell’alzare un muro, una barriera di indifferenza per riuscire a metabolizzare e passare oltre.