venerdì 26 febbraio 2010

In attesa di marzo

Giusto per chiarire un concetto e fissarlo a imperitura memoria: io non mi auguro che Berlusconi muoia, non mi auguro che qualche terrorista lo faccia saltare in aria, non mi auguro che la gente lo massacri di botte. Berlusconi ha il sacrosanto diritto di dire, sotto forma di metafora e/o con azioni concrete, che l'Italia è un paese sottosviluppato, dove ognuno costruisce e adatta le regole ai propri interessi e di conseguenza dove se non sei legato ad un qualche potere o ad un qualche potente i tuoi diritti saranno seriamente compromessi. Alla fine è questo che Berlusconi dice da anni ed è bene ricordarlo: la MAGGIORANZA del paese lo appoggia. Quindi quando Travaglio e Gomez scrivono "Riteniamo che sia il perfetto campione di una classe dirigente nel suo complesso mediocre che non rappresenta il Paese e che il Paese non merita." scrivono una mezza verità. Perché se è vero che Berlusconi rappresenta una classe dirigente e mediocre (a destra e a sinistra, perché i mediocri mica hanno una sola bandiera) è anche vero che rappresenta benissimo questo sciagurato paese in questo momento storico ed è esattamente quello che il paese si merita. Se lo meritano tutti quelli che pagano i dipendenti a nero, che vanno in chiesa la domenica mattina e sui viali a puttane il sabato sera, che pagano tangenti, che vorrebbero vedere morti tutti gli extracomunitari del cazzo tranne la badante (pagata in nero). Ma se lo meritano anche quelli che appena entrano in ospedale chiamano il cugino infermiere per avere un trattamento migliore, quelli che non fanno le code come tutti perchè conoscono lo sportellista in banca, quelli che parcheggiano in doppia fila "perché è un attimo", quelli che lasciano la bicicletta sul marciapiede "perché la rastrelliera delle bici è lontana" (e poi non ci si passa con le carrozzine), quelli che in una parola non rispettano le regole perché le adattano sistematicamente alle loro esigenze del momento. E l'Italia è questa, facciamocene una ragione. Berlusconi mica va abbattuto, è il berlusconismo che va abbattuto, ma per farlo bisogna cominciare prima di tutto dai nostri gesti quotidiani. Altrimenti l'Italia rimarrà un paese di tanti piccoli Berlusconi.
Circa 150 anni fa Massimo D'Azeglio scrisse - l'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani -. Dopo un secolo e mezzo, amaramente, bisogna dire che il lavoro sarà ancora lungo e non c'è Berlusconi, Veltroni, Prodi, Napolitano e via via a ritroso sino a Garibaldi, passando per Mussolini e Giolitti che possa dire di aver migliorato gli italiani che erano, sono e saranno una comunità di ladroncelli, pataccari, camorristi, usurai, opportunisti. E' nel nostro DNA e tutti, TUTTI , in maniera maggiore o minore, ci comportiamo male non rispettando le regole adattando la propria azione alle esigenze del momento. Chi dice di non averlo mai fatto mente a se stesso e agli altri. Quello che morì in croce invitava: Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

2 commenti:

Marcel Duchamp ha detto...

Cavolo! Non si può che condividere ogni singola parola di quanto hai scritto! :|

Anonimo ha detto...

condivido, condivido :-)
Però non possiamo pretendere un paese dove tutti rispettano le regole e sono coerenti con se stessi, non credo proprio che esista, anche se, a partie dire ci che ho detto (e pqe questa frase mi meriterei un 4 in italiano all'istante) non saprei cosa suggerire per "abbattere il berlusconianesimo"