“Andrò via dall'Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà...Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere".
"In privato sono diventato una persona non bella: sospettoso, guardingo. Sì, diffidente al di là di ogni ragionevolezza. Mi capita di pensare che ognuno voglia rubarmi qualcosa, in ogni caso raggirarmi, "usarmi". E' come se la mia umanità si fosse impoverita, si stesse immeschinendo. Come se prevalesse con costanza un lato oscuro di me stesso".
"In privato sono diventato una persona non bella: sospettoso, guardingo. Sì, diffidente al di là di ogni ragionevolezza. Mi capita di pensare che ognuno voglia rubarmi qualcosa, in ogni caso raggirarmi, "usarmi". E' come se la mia umanità si fosse impoverita, si stesse immeschinendo. Come se prevalesse con costanza un lato oscuro di me stesso".
Ho già detto in altra sede quanto io ammiri quest'uomo. Mi auguro che resista alla tentazione di andarsene dall'Italia come ha annunciato nei giorni scorsi. Abbiamo disperatamente bisogno di UOMINI come lui.
12 commenti:
Questa volta mi tocca dissentire, cara. Io, proprio perche' stimo tantissimo Saviano, per il suo coraggio e tutto cio' che ha smosso nell'inconscio non solo italiano ma mondiale portando sotto gli occhi di tutti qualcosa che molti occhi avevano gia' sotto gli occhi ma fingevano di non vedere, per tutto cio' che ha fatto insomma, mi auguro che lasci l'Italia, tiri almeno un attimo il respiro, viva davvero. Credo se lo meriti. E come Lui anche la sua scorta che rischia al suo fianco la vita ogni giorno. Saviano e' un grand'uomo, cio' che ha fatto per questa nazione non svanira' di certo neppure se la sua scelta finira' per cadere sulla partenza. E soltanto gli ignoranti e quelli che ancora quegli occhi non vogliono aprirli potrebbero interpretare una sua "fuga" come un ritorno sui suoi passi, come un gesto dettato dalla codardia. Di questo sono piu' che certo.
@Taglia: io sono la prima ad augurargli di vivere la vita invece di limitarsi a sopravvivere, ma credo anche che andare all'estero non sia la soluzione. Non dirmi che tu pensi veramente che all'estero sarebbe al sicuro? Sei davvero così certo che non lo rintraccerebbero? Vedi la strage in Germania....Mi spiace per lui ma credo che ormai possa considerarsi allo stesso modo di Salman Rushdie (spero si scriva così) e gli altri come lui, non sarà al sicuro in nessun posto del mondo. Purtroppo.
si ciao, sto ancora dormendo...scusa ANI!!!!!! Ho appena risposto a Taglia in un altro post e mi è rimasto di default ;)
SORRY!
Ma è a me che dovresti chiedere scusa! :D
Ho letto sulla colonnina commenti @Taglia sul post dedicato a Saviano e mi è preso un colpo: ma ho commentato senza neanche rendermene conto? Sono impazzito? C'è una parte di me che prende il sopravvento disattivando il cervello e poi non mi ricordo di ciò che ho fatto, come il dottor Jekyll e Mr. Hide?
Già che ci sono dico che in realtà non so quale possa essere la scelta migliore per Saviano, ormai è nel vortice e tocca nuotare per non affondare. Credo, come dice Scarlett, che non faccia moltissima differenza stare in Italia o andare all'estero. Anzi, forse è più al sicuro in Italia.
@Taglia: adesso è giusto, tiè ;)
Concordo con te, paradossalmente è più sicuro in Italia, all'estero secondo me si cade nell'errore fatale di sentirsi al sicuro anche camminando per strada, invece è proprio in quei momenti che bisogna stare all'erta. Avrò visto troppe spy-stories? :D
Pienamente d'accordo con Te che Roberto non sarebbe al sicuro nemmeno all'estero, ci mancherebbe, i "suoi nemici" sono ovunque, Lui stesso ce l'ha spiattellato sotto gli occhi. Pero' magari, nella consapevolezza della propria situazione attuale, e' proprio un'illusione di sicurezza cio' che e' tentato ad accettare...
@Ani: ah beh, se la metti sotto questo punto di vista tutto quadra ;) ben venga il rifugiarsi all'estero,senza trascurare però la prudenza, che non deve mai mancare.
Porca miseria che testa che ha Ani! E' proprio vero, non avevo considerato questa prospettiva: non conta il discorso sicurezza in sé, conta il fatto che Saviano ha bisogno di sentirsi libero, come non può sentirsi in Italia, anche se quella libertà è solo un'illusione (potenzialmente anche pericolosa). Insomma, spero di non aver capito male... mi inchino Ani, mi inchino ;)
Certo che è strano il mondo..Adesso che ha un bel pò di soldi non puo andare a spenderli in tranquillità.
Ma la cosa che mi ha dato più fastidio sono stati i compaesani.
Guarda (se hai tempo) questo video dal sito La Repubblica.
http://tv.repubblica.it/copertina/saviano-fatti-i-fatti-tuoi/25227?video
La giornalista ha chiesto ai ragazzi cosa pensano di Roberto Saviano, l’autore di Gomorra minacciato di morte dal clan dei casalesi. Praticamente unanimi i pareri: lo scrittore se la sarebbe andata a cercare, e con il suo comportamento avrebbe rovinato una zona dove la camorra non dava fastidio a nessuno. Interessante il commento di un ragazzo: “Sicuramente non li ha fatti Saviano [i sedici morti in cinque mesi], ma avrà influenzato parecchio portando tutta l’attenzione su Casal di Principe. Se prima non ci conosceva nessuno, ora ci conoscono tutti quanti soltanto con il nostro aspetto negativo. Perché se venivano un mesetto prima, potevano vedere tutta la popolazione di Casal di Principe e di San Cipriano, tutti quanti, diecimila / quindicimila persone tutti con la Madonna, a vedere a portare la Madonna, a fare manifestazioni religiose. Non fate vedere soltanto la Casal di Principe che non ci rispecchia”.
Che orrore!
“Cosa volete?”
“Che ci lascino in pace, qui la camorra non da fastidio a nessuno!”
Mi fanno un pò pena...di giorno gomito a gomito con la camorra e la sera tutti alla processione.
E poi...vedere la Madonna, Wow che esperienza entusiasmante!Ma sempre la stessa statua o cambia ogni tanto?
Ma cosa vuoi aspettarti da un popolo che adora i calciatori, le veline, i soldi facili, e giu’ giu’ in basso fino alle meschinerie, come puo’ riconoscere un’azione dettata dal coraggio e dall’amore per la verità, dall’onestà, dalla coerenza? E se la riconosce, potrebbe anche darsi che in fondo non ne riconosca il valore. Perchè i meccanismi con cui ragionano, i parametri di valutazione, sono totalmente diversi.
P.S.
Grazie per visitare il mio blog!
Un forte abbraccio.
@Raffy: ma ti posso chiamare così oppure preferisci il caro buon vecchio e usurato LELE?
L'intervista l'ho vista qualche giorno fa a Matrix e devo dire che anche io sono rimasta sconcertata dalle risposte dei ragazzi....sarò banale ma come mentalità (chiusa) mi ricordano gli abitanti dei paesi musulmani, stesso atteggiamento di stizza, sempre sulla difensiva :(
Povera Italia, se continua così io espatrio ;)
Certo che puoi chiamarmi Lele.
Tutti i miei conoscenti mi chiamano Lele.
Corto, sobrio e mai volgare.
Per me diventerebbe volgare se accostato con Mora.
Certo che puoi chiamarmi Lele.
Tutti i miei conoscenti mi chiamano Lele.
Corto, sobrio e mai volgare.
Per me diventerebbe volgare se accostato con Mora.
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