Si, lo pensavo anch’io…prima di Natale, prima del mio viaggio che si è rivelato inadeguato al suo scopo, ossia accantonare i pensieri che mi ronzavano in testa da un pò.
Invece mi ritrovo qui, esattamente come accadeva nel gennaio 2008, con gli stessi timori, le stesse preoccupazioni, la stessa disillusione, la stessa certezza di non riuscire a cambiare ciò che mi circonda, per farlo andare bene, non solo a me…anzi la situazione è riuscita pure a peggiorare. Mi fanno sorridere le persone che si rallegrano del fatto che finalmente il 2008, anno bisesto – anno funesto, sia finito e che sia giunto il tanto atteso 2009, sinceramente io di motivi per festeggiare ne trovo ben pochi. Sarò pessimista? Io mi ritengo semplicemente realista, cerco di non crearmi aspettative perché so che verranno puntualmente disattese. Ne ho la certezza perché, fortunatamente o malauguratamente, possiedo una specie di sesto senso che mi fa capire in anticipo come andrà a finire un determinato avvenimento, che può essere un esame, un viaggio, un incontro e ogni volta che si rivela esatto mi ripeto che la volta successiva lo ascolterò e invece ci ricasco sempre, la speranza, dicono, è l’ultima a morire. Almeno fino ad ora. Ho la sensazione che, poco alla volta, anche l’ultimo barlume di speranza mi stia abbandonando e questo mi angoscia.
Invece mi ritrovo qui, esattamente come accadeva nel gennaio 2008, con gli stessi timori, le stesse preoccupazioni, la stessa disillusione, la stessa certezza di non riuscire a cambiare ciò che mi circonda, per farlo andare bene, non solo a me…anzi la situazione è riuscita pure a peggiorare. Mi fanno sorridere le persone che si rallegrano del fatto che finalmente il 2008, anno bisesto – anno funesto, sia finito e che sia giunto il tanto atteso 2009, sinceramente io di motivi per festeggiare ne trovo ben pochi. Sarò pessimista? Io mi ritengo semplicemente realista, cerco di non crearmi aspettative perché so che verranno puntualmente disattese. Ne ho la certezza perché, fortunatamente o malauguratamente, possiedo una specie di sesto senso che mi fa capire in anticipo come andrà a finire un determinato avvenimento, che può essere un esame, un viaggio, un incontro e ogni volta che si rivela esatto mi ripeto che la volta successiva lo ascolterò e invece ci ricasco sempre, la speranza, dicono, è l’ultima a morire. Almeno fino ad ora. Ho la sensazione che, poco alla volta, anche l’ultimo barlume di speranza mi stia abbandonando e questo mi angoscia.
Cosa rimane a chi perde la speranza? A cosa ci si aggrappa? Cosa fare per recuperare la leggerezza di vivere e cancellare la pesantezza di sopravvivere?
Ecco, questo è il mio "lato oscuro", quello che tendo a nascondere con l’autoironia, con le mie battute spiazzanti che lasciano senza parole i miei interlocutori, ma ora proprio non ci riesco.
Ho bisogno di una pausa, non so ancora se lunga o breve, ma ci tengo a lasciare un saluto a tutti gli amici che sono passati e che passeranno di qua nei prossimi giorni, spero che capirete la mia latitanza dai vostri blog.
Ecco, questo è il mio "lato oscuro", quello che tendo a nascondere con l’autoironia, con le mie battute spiazzanti che lasciano senza parole i miei interlocutori, ma ora proprio non ci riesco.
Ho bisogno di una pausa, non so ancora se lunga o breve, ma ci tengo a lasciare un saluto a tutti gli amici che sono passati e che passeranno di qua nei prossimi giorni, spero che capirete la mia latitanza dai vostri blog.
5 commenti:
Certo che la capisco la latitanza, ed è chiaro che tu abbia necessità di rifiatare per capire meglio come affrontare il momento che stai vivendo. Una pausetta (non una Pausini) me la prendo anch'io, un po' ho già iniziato.
Cosa resta quando si perde la speranza? Personalmente io mi sono sentito un gran bene, perché ti toglie un sacco di pesi dallo stomaco, di ansie, di aspettative, di: "chissà come posso fare per avere anch'io... chissà se lo avrò". Non significa "morire" come talvolta si potrebbe credere, tutt'altro, significa prendersi un po' cura di noi eliminando il superfluo, prendendo la vita con calma e un po' come viene, considerando i piccoli piaceri come grasso che cola e assaporandoli lentamente e fino in fondo, e soprattutto significa mettere da parte tanta insicurezza, il senso di inadeguatezza che a volte ci coglie e tante paure (paure che talvolta siamo noi a costruire e alimentare nella nostra testa). Resta solo il fatto di andare avanti senza angosciarsi, tirando il fiato ogni tanto, considerando ciò che abbiamo e non ciò che vorremmo o dovremmo avere: "e perché non ce l'ho, e quando ce l'avrò, magari anch'io un giorno avrò, sarò..." sì, alla fine va così, quando poi uno non ci pensa più quel giorno arriva! Te lo assicuro, arriva! Quel giorno in cui qualcosa che speravamo di avere ci capiterà tra le mani. Allora dovremmo essere bravi a ricordare che quando quel giorno verrà non sarà la fine "e vissero tutti felici e contenti", ma solo l'inizio di una nuova vita che come tale porterà con sé anche altri problemi (e qualche paura), l'importante è avere la voglia e la forza di affrontarli, pure l'entusiasmo e un po' di sana incoscienza :D
Ricarica le batterie Scarlett per quando quel giorno arriverà e lascia con l'anno vecchio tutte le angosce, le paure, il senso di sconfitta e di frustrazione e la stanchezza che ogni tanto ci sentiamo sulle spalle, lascia la speranza se ti va ma con essa anche il lato oscuro che ti blocca. Guardati intorno, guarda ciò che hai e anche se credi che sia poco, usa quel poco per iniziare a ricostruire, un passo alla volta. Lascia il lato osuro della forza :D o almeno non farti condizionare da esso e prenditi cura di te... dai che in questo periodo ci sono anche i saldi! ^_^
A presto (ho scritto un papiro che magari neanche riguarda la tua situazione, come tu ti senti, consideralo un'altra testimonianza di vita vissuta, considera che la speranza la si può perdere ma non dobbiamo mai perdere noi stessi, che senza speranza si vive lo stesso, senza di noi no, e non ha senso che tu perda ciò che sei, che sei una bella persona!).
Nessuno è qui a giudicare, o rimproverare, ci mancherebbe, figuriamoci... Se tu latiterai a me personalmente dispiacerà (a dire il vero già mi mancavi mentre eri via), è chiaro, ma se la pausa che ti prendi ti servirà ad essere più serena, a ricaricarti, allora sono contenta di salutarti :)
Non sono qui per dirti che c'è qualcosa di bello in ogni situazione, anche se ne sono convinta, perché comunque non so cosa stai vivendo, cosa ti fa stare così, qual è il problema né se o come può essere risolto. Quando non si sa, meglio tacere.
L'unica cosa che posso dire è che a volte il realismo tinto di pessimismo può servire ad apprezzare col senso meraviglioso di sorpresa le cose belle che arrivano, bisogna solo fare attenzione che il pessimismo non diventi una condizione esistenziale, permanente.
Ti auguro il meglio, ti auguro che arrivi qualcosa di bello, e che tu sia pronta a riceverlo con tutti gli onori del caso :)
Un abbraccio, fatti sentire ogni tanto!
Uhm... mi sa che dobbiamo parlare di cose un po' più serie io e te la prossima volta. Voglio raccontarti di me una cosa che ancora non sai. ;)
Scarla cara, prenditi tutto il tempo che ti serve, rifletti, guardati dentro e passa questo momento down.
Ma non perdere mai un minimo di spensieratezza, cerca di conservarla, coltivala, fregatene se al momento risulta inopportuna: resta un'ottima valvola di sfogo in situazioni di tensione mentale.
Spero di rileggerti presto.
Hanno già detto tutti tutto, perciò io ti manderò eventualmente un piccione viaggiatore col mio pensiero. Anche perchè so benissimo come ti senti e so che tu lo sai che io lo so (mumble mumble...). A presto, e tieni duro! ;-)
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